sabato, agosto 19, 2017

A caccia di meteore

Il 12 agosto è arrivato puntuale come un orologio il picco della pioggia meteorica delle perseidi. Nel corso delle mie peripezie tra osservatorio astronomico e altri luoghi mistici, infatti, ho tentato di immortalare qualche sfuggente perseide con la mia fidata reflex. E' così difficile fotografare delle meteore?

La risposta è abbastanza brutta: sì e no. 

Che cavolo significa "sì e no", Giovanni?

Significa che ci sono tantissimi fattori in gioco, e uno di questi è, purtroppo o per fortuna... La fortuna!

Il metodo standard per fotografare le meteore consiste nell'impostare iso alti, tempi di esposizione di una decina di secondi, obiettivo aperto al massimo e abbandonare da qualche parte la reflex a scattare in automatico, per ore e ore.
Usare un grandangolo aumenta le probabilità di beccare qualche meteora, così come usare un obiettivo luminoso che permette di cogliere quelle più deboli. Io ho usato un 24mm f/2.8: non troppo largo, non troppo luminoso, ma ci si accontenta. 

Ma fosse solo questo ciò che garantisce di catturare un gran numero di stelle cadenti!

Un altro fattore importante è il giorno e l'ora: il momento migliore è ovviamente la notte del massimo (che arriva fino a 150 meteore orarie) dopo la mezzanotte, per i motivi che ho già spiegato in altri post nei quali ho parlato di perseidi. 

L'ultima cosa da considerare è la zona di cielo: le meteore possono apparire ovunque nella volta celeste, ma sembreranno tutte provenire dal radiante, in Perseo (da cui il nome perseidi). Non bisogna puntare la reflex allo zenith, perché le meteore saranno troppo veloci e lasceranno una scia debole, ma nemmeno troppo vicino all'orizzonte, perché lasceranno una scia molto breve. Conviene puntare a mezza altezza, sui 40°. Si può anche scegliere di puntare la Via Lattea e sperare che ne passi una proprio sui meravigliosi campi stellari del Sagittario!

Come ho detto prima però una cosa che davvero serve è la fortuna: si può stare per tre ore a riprendere senza beccarne nemmeno una (esperienza personale) oppure scattare una foto a caso alla Via Lattea e vederla tagliata in due da una meteora (altra esperienza personale). In totale ho scattato circa 550 foto nelle serate del 12 e del 14 agosto: vediamo di fare un riassuntino. 

Il 12 agosto facevano 9 gradi e c'era un vento a 40km/h in quel di Campo Catino, a 1800m di quota. Un freddo cane, senza mezzi termini: ho lasciato la reflex a scattare 150 foto in direzione nord, catturando un po' di meteore interessanti.



Si nota come una buona parte di queste provengono tutte dalla stessa direzione, ovvero dal radiante. Scattando una foto alla Via Lattea questo è stato l'inaspettato risultato:





Probabilmente i presenti ricorderanno per sempre il  "SI' CAZZO!" che mi è uscito dal cuore appena ho visto la scia della meteora nella foto, qualche secondo dopo lo scatto.

Un paio di sere dopo ero all'osservatorio per una visita di "routine", e mentre mi trovavo in cupola la reflex scattava in automatico qualche altro centinaio di foto. Il massimo dello sciame era passato da un paio di giorni, infatti di meteore ne ho catturate ben poche! Una di queste però è passata sulla Via Lattea, e per questa ragione merita tutto il mio rispetto.





Per finire, ecco la collezione estate 2017 delle meteore più notevoli che ho fotografato in queste poche ore di ripresa. 




Con buona probabilità ci sarà la collezione autunno-inverno in occasione delle Geminidi, a metà dicembre! Sto pian piano imparando le tecniche e i piccoli accorgimenti da utilizzare per fotografare al meglio le piogge meteoriche: prima o poi scriverò una guida anche per chi mi sta leggendo e vuole cimentarsi in questo genere di foto.

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