venerdì, settembre 01, 2017

Asteroidi potenzialmente pericolosi e Florence Nightingale

Ultimamente si è diffusa la notizia del passaggio ravvicinato dell'asteroide (3122) Florence, un bel macigno le cui dimensioni sono state stimate in circa 4,3 km che è passato a poco più di sette milioni di kilometri dalla Terra. Un passaggio perfettamente sicuro, dato che è passato a diciannove volte la distanza tra la Terra e la Luna. 

Come sappiamo la maggior parte degli asteroidi si trova nella fascia principale compresa tra Marte e Giove. Alcuni di questi però sono stati deviati dalla gravità di qualche pianeta, facendo sì che la loro orbita si avvicinasse all'orbita terrestre. Gli asteroidi con un'orbita di questo genere si chiamano, con non troppa fantasia, Near Earth Object. Questi sono divisi in diverse famiglie a seconda del tipo di orbita, che può intersecare o meno l'orbita terrestre.

Classificazione dei NEO, dal Center for Near Earth Object Studies


Una sottocategoria interessante è quella degli asteroidi potenzialmente pericolosi: sono asteroidi la cui orbita interseca l'orbita terrestre, che quindi potrebbero collidere con il nostro pianeta, e che hanno una dimensione sufficiente a provocare macelli sulla superficie terrestre. Per macelli intendo dalla distruzione di una città alla devastazione dell'intero pianeta. In particolare un asteroide si definisce potenzialmente pericoloso se ha una distanza minima con la Terra minore di 0.05 UA (circa 7,5 milioni di kilometri) e un diametro superiore a 140m.

L'asteroide (3122) Florence (chiamato così in onore di Florence Nightingale, considerata la fondatrice della moderna assistenza infermieristica), con una distanza minima di poco più di 7 milioni di kilometri e un diametro di 4,3 km rientra pienamente in questa categoria, ed è il quarto asteroide potenzialmente pericoloso più grande.

Ma veniamo alle osservazioni: ieri sera con Ugo Tagliaferri ho ripreso questo asteroide dall'osservatorio di Campo Catino, mentre brillava di magnitudine 8,5. 

Il tempo non permetteva affatto bene: il cielo era coperto di spesse velature, e in effetti è stato davvero un miracolo riprenderlo in quelle condizioni. 

Questo cielo, per capirsi (per fortuna dopo è migliorato)
Abbiamo ripreso l'asteroide con un rifrattore da 25cm e una SBIG ST-1001E al suo fuoco diretto: visto il suo rapido movimento nel cielo non abbiamo potuto prolungare il tempo di posa oltre i 10 secondi. Dopo vari tentativi siamo riusciti a riprendere una sequenza di foto decentemente lunga senza che passassero delle nuvole davanti alla zona di cielo che ci serviva: questo è il risultato di 60 pose, in un intervallo di tempo di circa 15 minuti.



Questi sono due diversi allineamenti delle immagini: la prima è stata fatta allineando le foto sulle stelle fisse, la seconda allineando sull'asteroide. Personalmente mi piace molto di più la seconda, da l'impressione del movimento rapido del corpo celeste!

Dulcis in fundo, dalle stesse 60 foto ho realizzato un'animazione GIF del movimento dell'asteroide.


Quando il cielo si è liberato un po' ho provato a fotografarlo anche con la mia reflex e il fidato 50mm f/1.8: si vede! 


Eravamo partiti con tanti buoni propositi, come studiare la variazione di luminosità dell'asteroide (curva di luce) per ottenere informazioni sulla sua forma e il suo periodo di rotazione, ma purtroppo le nuvole hanno sabotato pesantemente l'osservazione. In ogni caso non mi era mai capitato di seguire un NEO così nel dettaglio, quindi non posso che essere felice!

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